Onorevoli Colleghi! - Il Parco di Portofino ha una storia lunga e travagliata. Nel 1935 viene istituito il Parco nazionale che di fatto salva il promontorio affacciato sul mare dalla speculazione edilizia che ha colpito duramente la riviera circostante nel dopoguerra. Il Parco nazionale ha impedito - di fatto - la costruzione della strada litoranea che avrebbe sventrato il promontorio e aperto la strada alla lottizzazione della costa, compresa la baia di San Fruttuoso che era già stata acquistata da noti immobiliaristi negli anni '50. Proprio nelle zone circostanti il Parco è nato il fenomeno violento della edificazione di seconde case poi definito - non a caso - «rapallizzazione». Senza la presenza storica del Parco di certo la costa tra Camogli, Portofino e Santa Margherita sarebbe una ininterrotta distesa di case.
      Negli anni '70 l'Ente parco di Portofino viene incredibilmente dichiarato ente inutile e sciolto. Il Parco nazionale - unico caso in Italia - scompare. Fortunatamente con un iter lungo e travagliato nasce il Parco regionale che conserva i vincoli di inedificabilità e salva il territorio dall'aggressione. Tuttavia la gestione regionale si manifesta debole, ondivaga e povera di risorse economiche. L'Ente Parco è continuamente minacciato dalle ristrettezze contabili, da lunghe fasi di incerta gestione, da polemiche continue sulle nomine, da una forte opposizione di un'ampia fascia della popolazione residente che considera il Parco estraneo o addirittura nemico dei residenti.
      Nel 1999 viene istituita dal Ministero dell'ambiente l'area naturale marina protetta denominata «Portofino» che costituisce

 

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il completamento del disegno di tutela del territorio interessando tutta la fascia litoranea del promontorio. L'area è affidata in gestione ad un altro ente che - tra l'altro - vede in primo piano soggetti diversi rispetto a quelli che gestiscono il Parco regionale. Nel primo sono protagonisti i comuni interessati (Camogli, Portofino, Santa Margherita), nel secondo esiste un organismo molto articolato che, oltre alla regione, vede il coinvolgimento della provincia, dei comuni, delle associazioni ambientaliste e di molti altri soggetti.
      La situazione attuale è dunque di un promontorio affacciato e circondato dal mare che viene gestito da due organismi diversi per la parte marina e per quella terrestre. L'uno fa capo allo Stato, l'altro alla regione. Vi sono evidenti problemi di coordinamento, di sovrapposizione, persino di spreco delle già scarse risorse economiche.
      La proposta di legge intende unificare sotto un'unica gestione la parte marina e quella terrestre istituendo un Parco nazionale giustificato dalla straordinaria ricchezza naturalistica e storica dei luoghi in questione, dalla necessità di una gestione autorevole, dalla possibilità di accedere a contributi adeguati alla gestione, dall'opportunità di entrare nella rete dei Parchi nazionali, dalla notorietà nel mondo del borgo di Portofino che dà nome al Parco.
      La proposta di legge stabilisce una perimetrazione provvisoria coincidente con quella prevista dal Parco regionale. Stabilisce, inoltre, che la perimetrazione definitiva avvenga entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, sentiti la regione e gli enti locali interessati. Ciò potrà anche consentire di rivedere le scelte recenti della regione Liguria che hanno fortemente ridotto la superficie del Parco.
      La proposta di legge, prevede, pertanto, come già avvenuto per il Parco nazionale delle Cinque Terre, un «passaggio indolore» tra Parco regionale e Parco nazionale e un accorpamento sotto un'unica gestione dell'area naturale marina.
      Si segnala, infine, che le presente proposta di legge intende riprendere il lavoro svolto dalla VIII Commissione permanente (Ambiente, territorio e lavori pubblici) della Camera dei deputati in merito all'esame di una analoga iniziativa legislativa (atto Camera n. 5117), il cui iter non si è concluso a causa della fine della XIV legislatura.
 

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